Schede tecniche di Wadoryu
Il Junzuki Notsukomi
La prima postura rappresentata è quella di Kamae e serve per avere un punto di riferimento.
Le costruzioni geometriche utilizzano come riferimento l’asse verticale che passa per la punta del ginocchio.
Nella Kamae, la gamba è quasi dritta, con il ginocchio leggermente
piegato in avanti e la distanza fra i piedi è di circa due piedi.
Nel Junzuki, la distanza fra gli appoggi, passa circa tre piedi e la
perpendicolare di riferimento si trasferisce al centro del piede. La
distanza operativa per lo Tsuki richiede di guadagnare appunto un piede
rispetto al Kamae e, mantenendo il busto in pratica dritto, si porta la
tecnica a bersaglio.
Il Notsukomi non è altro che uno Junzuki
che ha bisogno di guadagnare un po’ di gittata. Per ottenerla, si
proietta il busto in avanti aumentando l’allineamento delle anche verso
il bersaglio e sporgendosi in avanti. Il corpo si adegua a questa
necessità e la perpendicolare del ginocchio la troviamo che è avanti al
piede e il busto si è allineato all’inclinazione della gamba posteriore
che è maggiormente distesa.
La maggiore angolazione delle anche
costringe il piede ad aprirsi un po’, quanto basta, non di molto
comunque, pena la giusta direzione delle linee di forza che supportano
la tecnica avanzata.
La distanza fra i piedi rimane di tre
piedi. Un assestamento è tollerato, ovvio, mezzo piede in più, ma non è
obbligatorio nell’eseguire la tecnica in avanti come nel Khion.
Non
dimentichiamoci che nello stile sono previste le tecniche e posture di
Tobikomi Tsuki e Tobikomi Nagashi, entrambe figlie del Notsukomi, ma con
una dinamica e utilizzo diverso.
Sensei Maurizio Orfei .
Schede tecniche di Wadoryu
Il Junzuki Notsukomi
La prima postura rappresentata è quella di Kamae e serve per avere un punto di riferimento.
Le costruzioni geometriche utilizzano come riferimento l’asse verticale che passa per la punta del ginocchio.
Nella Kamae, la gamba è quasi dritta, con il ginocchio leggermente
piegato in avanti e la distanza fra i piedi è di circa due piedi.
Nel Junzuki, la distanza fra gli appoggi, passa circa tre piedi e la
perpendicolare di riferimento si trasferisce al centro del piede. La
distanza operativa per lo Tsuki richiede di guadagnare appunto un piede
rispetto al Kamae e, mantenendo il busto in pratica dritto, si porta la
tecnica a bersaglio.
Il Notsukomi non è altro che uno Junzuki
che ha bisogno di guadagnare un po’ di gittata. Per ottenerla, si
proietta il busto in avanti aumentando l’allineamento delle anche verso
il bersaglio e sporgendosi in avanti. Il corpo si adegua a questa
necessità e la perpendicolare del ginocchio la troviamo che è avanti al
piede e il busto si è allineato all’inclinazione della gamba posteriore
che è maggiormente distesa.
La maggiore angolazione delle anche
costringe il piede ad aprirsi un po’, quanto basta, non di molto
comunque, pena la giusta direzione delle linee di forza che supportano
la tecnica avanzata.
La distanza fra i piedi rimane di tre
piedi. Un assestamento è tollerato, ovvio, mezzo piede in più, ma non è
obbligatorio nell’eseguire la tecnica in avanti come nel Khion.
Non
dimentichiamoci che nello stile sono previste le tecniche e posture di
Tobikomi Tsuki e Tobikomi Nagashi, entrambe figlie del Notsukomi, ma con
una dinamica e utilizzo diverso.
Sensei Maurizio Orfei .
Sensei Maurizio Orfei .
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