Gli Scritti del M° Maurizio Orfei
Le posture di Karate sono correlate fra di loro.
Nel combattimento esiste la mobilità e la variabilità continua del baricentro e dell'angolazione delle anche.
Lo schema propone le posture classiche e la trasformazioni in altre in base allo spostamento del baricentro in avanti o in arretramento.
L'altra variabile è l'angolo che si forma con il vettore anteriore relativamente all'arto utilizzato.
Abbiamo quindi la serie dei Junzuki in Shizentai, Kamae, Zenkutsu Dachi, e Notsukomi, posture con baricentro avanzato.
Da queste posture nascono le corrispettive con il baricentro arretrato; Shomen neko ashi, Hanmi Neko Ashi, Ma Hanmi Neko Ashi.
Il Giaku Neko Ashi, chiamato anche Sankaku Dachi proviene dallo spostamento in avanti del baricento partendo dallo Shizentai e il piede posteriore assume la caratteristica forma con il tallone sollevato.
Dalle posture con il baricento in avanti e con l'anca ruotata verso la gamba anteriore, nascono per la controrotazione delle anche, le tecniche Gyaku;
La rotazione delle anche e gli altri fattori del combattimento, cioè la distanza e la schivata inducono ad adattare la posizione dei piedi a queste necessità.
Avremo quindi lo Gyakuzuki dallo Junzuki con il bersaglio alla stessa distanza in cui per arrivare, si dovranno ruotare le anche che come conseguenza costringeranno il piede anteriore ad un piccolo richiamo all'indietro, altrimenti il pugno Gyaku non potrebbe arrivare alla massima estensione possibile.
Il Gyaku Zuki Notsukomi è una tecnica odiata ma conosciuta che contiene la schivata.
Fra queste due distanze ne esiste una intermedia che ho chiamato Soto Ashi Gyaku Zuki...Soto Ashi è un passo laterale non grande quanto per costruire il Notsukomi ed è più dinamico. La rotazione è contemporanea allo spostamento del piede anteriore.
Tobikonde Gyakuzuki, tanto amata dagli agonisti per l'effetto "trapano" accompagnato da inverecondi Kiai prolungati degni del compianto Pavarotti, è una tecnica che nasce dalla controrotazione delle anche ma che deve anche guadagnare allungo e quindi questo movimento è assecondato dall'avanzamento del piede posteriore che ricorda, ma non è, lo Gyaku Nekoashi, in quanto i piedi dovrebbero essere entrambi poggiati a terra.
La versione sportiva del Tobikonde la consideriamo una licenza poetica....
Le tecniche modulano l'una nelle altre, quasi senza soluzione di continuità e questi ci porta a ragionare sui Renraku Waza.
Delle tecniche e posture in Tobikomi a breve
Maurizio Orfei
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